"CRESCERE INSIEME"

Percorso di accompagnamento alla crescita e alla maturazione psicologica del bambino tramite la via corporea e il gioco

Perché una proposta per i bambini molto piccoli

La salvaguardia dell'infanzia è un concetto di recente acquisizione.

Nei secoli il bambino è passato dalla visione greco-romana di proprietà esclusiva dell'adulto, che aveva potere di vita e di morte sul figlio, alla visione medievale in cui il bambino era considerato oggetto su cui l'adulto non aveva nessuna responsabilità per cui poteva abbandonarlo senza conseguenze, fino alla visione moderna che vede nel bambino un essere da “addomesticare” attraverso un atteggiamento coercitivo.

Nel mondo contemporaneo troviamo diversi modi di trattare i bambini e ciò dipende dall’ ambiente sociale e culturale di riferimento. In molti paesi lo stato costringe la madre a lasciare i figli ai nidi. I bambini sono allontanati dalle madri e affidati a terze persone. Questa separazione precoce, della madre dal bambino, può essere particolarmente dolorosa e fonte di stress per il bambino, ma anche per il genitore che potrebbe nutrire sentimenti ambivalenti rispetto al fatto di dover affidare il proprio figlio ad una persona estranea.

Per il bambino è importante sentire che il genitore nutre un sentimento di fiducia nei confronti dell'educatore, sulle competenze relazionali intrinseche al figlio che permetteranno al bambino di interagire con un ambiente allargato, e sulle capacità del genitore stesso di mantenere il proprio ruolo genitoriale anche se affiancato e per brevi periodi di tempo sostituito, da una terza persona.

La salvaguardia dell'infanzia è un concetto di recente acquisizione.

La separazione del bambino dal genitore (e viceversa) è sicuramente uno dei momenti più delicati della nostra vita e vale la pena dedicarvi attenzione, preparazione e tempo, soprattutto tanto tempo per permettere alla diade di vivere questo momento con serenità

evitando di associarlo a pianti e tensioni tonico-emozionali.

L'osservazione del bambino piccolo evidenzia che la personalità dell'individuo è già molto strutturata a partire dai 18 mesi. I bambini di questa età presentano un temperamento, un carattere e un comportamento molto diversi tra di loro, a tal punto che si possono quasi prevedere le fragilità che ciascuno andrà ad affrontare.

Bernard Aucouturier in un suo scritto afferma che lo studio del bambino piccolo, dai 4 ai 18 mesi offre numerosi spunti di riflessione per l'aiuto, perché lo psicomotricista si riferisce alla relazione primaria per elaborare la sua proposta di aiuto e può essere veramente prezioso lavorare con i bambini di questa fascia d'età, anche in relazione ai genitori.

L'attenzione al bambino è dovuta alla considerazione che, se tanti bambini presentano disparate disfunzioni all'entrata alla scuola elementare, sicuramente siamo di fronte ad un problema che da una parte mostra la presenza di un'istituzione esigente che impone l'adozione di ritmi e regole non ancora assumibili da parte del bambino, dall'altra evidenzia l'emergere di difficoltà che affondavano la loro origine nella relazione primaria e per le quali, la scuola funziona da detonatore che fa scoppiare conflitti latenti.

E' allora naturale cercare di affrontare tali conflitti prima che siano strutturati.

Sarebbe opportuno favorire lo sviluppo armonioso del bambino durante questo delicato periodo, attraverso la Pratica Psicomotoria educativa preventiva, che permette l'integrazione tra tutto ciò che è corporeo, somatico, psichico.

Il periodo pre-verbale, che va dalla nascita, o prima della nascita, fino ai 18/24 mesi è alla base dello sviluppo psicologico del bambino e, l'apertura verso il nuovo, la curiosità nei confronti dell'altro, l'esplorazione dello sconosciuto possono essere momenti emozionanti, carichi di piacevolezza ed entusiasmo.

Obiettivi

Proposta di accompagnamento psicomotorio

per bambini e bambine da 0 a 3 anni, in presenza dei genitori in un luogo-tempo che vuole essere per il bambino, un posto sicuro e protetto

in cui giocare e sperimentare i primi passi verso la scoperta di sé e degli altri, attraverso l’incontro e l'interazione.

Il movimento per i bambini è un bisogno primario, difficile da gestire nell'ambiente domestico e talvolta non immediatamente comprensibile nel suo significato e valore per l'adulto. L'attività è facilitata da una persona esperta, preparata nel campo dello sviluppo del movimento infantile che accompagna il confronto, la riflessione e l’ascolto tra genitori. La presenza del genitore, permette al piccolo bambino di rassicurarsi e di poter lanciarsi nella possibile esplorazione dell'ambiente accuratamente pensato, allo stesso tempo, permette all'adulto di assistere con serenità all'allontanamento del piccolo e della piccola nel suo accedere a spazi di autonomia in un clima di sicurezza e protezione. Tale serenità può essere via di facilitazione al futuro inserimento nella scuola dell'infanzia.

Orientamento psico-pedagogico

La metodologia di lavoro si riferisce alla ricerca psicomotoria del Professor Bernard Aucouturier (cura-movimento-emozione- apprendimento- comunicazione), dall’approccio educativo e innovativo della pediatra Emmi Pikler che pone come principi la libera attività del bambino, il suo benessere corporale, la qualità della cura e della relazione. La pedagogia Montessoriana che si basa sull’indipendenza e sul rispetto per il naturale sviluppo fisico, psicologico e sociale del bambino.